Post a cura di Italian Stories | dal nostro libro MANI
Molte persone, quando entrano nella mia bottega, mi chiedono se sia io a costruire gli strumenti esposti. “Sì, sono io”, rispondo. Eppure colgo spesso dell’incertezza nei loro sguardi. La domanda che segue, infatti, è sempre la stessa : “Come si fa?”
Sono cresciuto in una casa con pochi strumenti ma con tanta musica. Quando ho abbracciato per la prima volta una chitarra avevo 16 anni, e mi sono sentito così appagato da promettere a me stesso che non mi sarei mai più privato di tutta quella bellezza.
Appena finito il liceo mi sono imbattuto nella Civica Scuola di Liuteria di Milano, e lì è iniziata la mia avventura nel mondo della liuteria. Ho imparato a mantenermi sempre in perfetto equilibrio tra la tradizione artigiana e l’implementazione di macchinari che ottimizzano i tempi di produzione.
Subito dopo il diploma sono tornato in Calabria, a Cosenza, dove gli alti e bassi del lavoro autonomo mi hanno travolto con un carico di notti insonni e di progetti da portare avanti nella mia bottega.
Oggi la mia Chitarreria è il mio mondo. Trascorro le giornate immerso nel profumo del legno, che voglio sempre di altissima qualità. E’ il materiale, infatti, a rendere speciale uno strumento fatto a mano e scegliere il legno giusto, pezzo per pezzo, è uno dei momenti più belli del mio lavoro.
Quando mi presento a chi mi viene a trovare spiego che fare il liutaio non è un hobby, ma un vero e proprio mestiere in cui non si può improvvisare: inizialmente serve una guida che insegni a “tirar di scalpello”, ma anche a conoscere il legno, la sua chimica, la sua fisica e, di non minore importanza, la sua storia.