Guest post a cura di Laura Gramantieri | Blog: Giro, vedo gente, faccio cose…
A Firenze, lungo la riva sinistra dell’Arno, vive un quartiere ricco di fascino dove tradizione e innovazione convivono nelle tante botteghe artigiane della zona.
“L’artista non è un muratore, ma un cavaliere, al quale tocca d’afferrare Pegaso d’un colpo, e non di prepararsi a lui montando puledri più docili. È un lavoro duro, violento, generalmente antipatico, ma non è sgobboneria, perché la sgobboneria non è arte, né può portare ad essa” – E.M. Forster
Uno degli artigiani che ho recentemente conosciuto, in seguito a un mio breve soggiorno a Firenze, rispecchia esattamente le parole dello scrittore Edward Morgan Forster che, proprio a Firenze, ha ambientato uno dei suoi più famosi romanzi, Camera con vista, da cui è stato tratto anche un celebre film.
Renato non è un mero artigiano ma è un artista del legno che lavora con le mani, con la testa ma soprattutto con il cuore.
Il suo lavoro si svolge spesso in solitudine, un lavoro che richiede precisione, minuzia e tanta esperienza alle spalle.
Con Italian Stories sono entrata nella bottega di Renato, intarsiatore e restauratore di mobili antichi.
Renato è un intarsiatore e restauratore di mobili antichi. La sua bottega si trova “Diladdarno”, a due passi da Palazzo Pitti, nel quartiere di Santo Spirito, in una strada dove, un tempo, c’erano molte altre botteghe come la sua. Renato l’ha rilevata dal suo maestro, da cui ha imparato questo mestiere oltre 30 anni fa, dopo aver frequentato l’Istituto fiorentino per l’Arte e il Restauro “Palazzo Spinelli” dove oggi, tra l’altro, insegna. Renato si occupa di restauro di mobili antichi e intarsiati, ma anche di cornici, candelieri, statue policrome e dipinti su tavola.
Altra specialità della bottega è il restauro del mobile Boulle che può essere considerato il mobile intarsiato per eccellenza, un mobile nato in Francia alla fine del 1600, in cui i legni vengono sostituiti da materiali diversi, principalmente ottone e tartaruga, ma anche rame, peltro e argento. La tecnica utilizzata è quella del foro-controforo: lamine di ottone vengono sovrapposte a lamine di tartaruga, opportunamente trattata. Viene eseguito il taglio a traforo seguendo il contorno di elaborati disegni. Dal lavoro ottenuto si ottengono delle sagome e contro-sagome che danno luogo a due tarsie, il positivo e il negativo. Il mobile viene infine esaltato con l’applicazione di bronzi dorati e finemente cesellati. Dei veri e propri gioielli insomma.
Renato lavora principalmente su commissione per privati, antiquari, laboratori artigiani e Sovrintendenze per i beni culturali.
Attraverso Italian Stories, Renato ha deciso di aprire le porte e i segreti del suo laboratorio non solo ai cultori della materia ma anche ai turisti o, semplicemente, ai curiosi che vogliano cimentarsi in un’esperienza unica ed esclusiva.
L’arte dell’intarsio del legno ti incuriosisce? Renato ti aspetta nella sua bottega nel cuore di Firenze. Prenota un’esperienza su Italian Stories!