Post a cura di Italian Stories | dal nostro libro MANI
La lana mi ha sempre appassionata. Mi fa stare bene, mi avvolge, mi scalda. Ho sempre avuto un debole per questo materiale, da bambina le mie bambole avevano sempre le scarpette di lana. Eppure il mio percorso nello straordinario mondo del feltro è iniziato, per caso, sedici anni fa.
Era estate, e a un banchetto del mercatino di Bolzano ho realizzato a mano un braccialetto in feltro. L’ho legato al polso e dopo un anno si è rotto. E’ stato in quel momento che ho sentito una spinta a cambiare vita e dedicarmi principalmente alla lana.
Ho cambiato lavoro, ho partecipato agli Incontri Internazionali dei Feltrai in Alto Adige e ho raccolto le idee per avviare un progetto che restituisse alla lana la sua importanza. Nel mio territorio, la Valsugana, ho fondato l’associazione “La Casa di Feltro” per promuovere il lavoro di feltraie, tintore, magliaie che uniscono la sapienza artigiana alla creatività e alla moda. Ma non solo: anche per recuperare le tradizioni degli artigiani che prima di noi hanno dedicato la propria vita alla lana.
Il feltro si ottiene trattando la lana cardata di pecora con acqua calda e sapone, fino a ottenere l’infeltrimento delle fibre. Il feltro, a differenza degli altri tessuti, non ha un dritto e un rovescio e chi lo ama dice che ha il potere di ricongiungere il corpo all’anima.
Se combinato con la seta o con altre fibre, diventa un tessuto morbido, leggero resistente, caldo.
E’ adatto per capi di abbigliamento e complementi di arredo come materassi, tappeti, trapunte e futon.