Paola e i suoi gioielli high-tech: la designer della trasparenza

Guest post a cura di Anna Chertkova | Blog: Una moscovita a Milano

Il cielo azzurro, il sole di primavera, il vento tonificante, il profumo del caffè che esce dai bar, il carillon dei tram – è così che io vedo Milano mentre cammino verso la Darsena, un prestigioso quartiere di Milano in prossimità dei Navigli. Il fascino antico delle case della vecchia Milano, le chiazze luminose dei balconi di diversi colori, le chiatte ormeggiate alla riva e trasformate in bar e ristoranti, laboratori e atelier di artigiani italiani – questa non sembra affatto una metropoli moderna, il cuore finanziario del paese, la capitale mondiale della moda. Ho quasi l’impressione di essermi trasferita all’improvviso in una dimensione completamente diversa, estranea a tutte le vanità, alla fretta e ai fastidi.

In realtà sono qui per incontrare un’artigiana italiana, Paola Mirai, o, più precisamente, come lei stessa si definisce, una “desartigian”, designer + artigiana.

Non ho sentito parlare di Paola per caso: seguendo Italian Stories, il network per il turismo culturale nell’artigianato italiano che racconta le “storie” degli artigiani e organizza visite ai loro laboratori, sono incappata in un articolo su di lei e l’ho subito voluta incontrare.

Paola, che è membro dell’Associazione Italiana di Gioielleria Contemporanea, produce manualmente gioielli unici per le donne moderne ed indipendenti. Il suo lavoro ha ricevuto il riconoscimento sia dei clienti che dei professionisti.

Non troverete dei gioielli simili ai suoi da nessun’altra parte, per due semplici ragioni. Prima di tutto, Paola crea ogni pezzo manualmente: “Assolutamente tutto, dallo stampo al pezzo finale, è fatto con le mie mani”. E poi, le sue decorazioni sono uniche perché non si limita soltanto a realizzare gioielli fatti a mano, ma lo fa anche a modo suo: dopo cinque anni di ricerca, infatti, ha inventato il processo di produzione di un materiale unico e innovativo. Per le sue creazioni cercava un materiale leggero e resistente, bello e pratico allo stesso tempo. E ha creato un polimero che si chiama “orotrasparente”, una materia stupefacente, senza peso come l’aria e trasparente come l’acqua, che non ingiallisce nel corso degli anni o a contatto con sostanze chimiche. Ora capisco perché nei circoli bohémien Paola è chiamata “la designer della trasparenza”.

Per i suoi gioielli, poi, utilizza materiali preziosi tradizionali come l’oro e le gemme, ma anche elementi high-tech, insoliti e improvvisati, come pezzi di sveglie, orologi, computer, telefonini, cineprese, macchine fotografiche, lettori cd, tablet, smartphone.

Le ho chiesto come le sia venuta quest’idea e ho scoperto che tutto è iniziato per caso, quando il suo cellulare le cadde per terra e si ruppe in mille pezzi. Sono nati così i primi pezzi della collezione Cirkuita, che viene costantemente rifornita e gode di grande successo, soprattutto tra i clienti all’estero.

Il materiale che usa per i suoi gioielli le viene fornito da studenti di design, da una grande fabbrica italiana di giocattoli, da un amico fotografo – che le lascia i pezzi delle sue vecchie macchine fotografiche Canon – e… dalla natura. Paola raccoglie pigne e rami per strada, o piume di gabbiano sulla spiaggia, trova dei vecchi apparecchi telefonici nei negozi vintage… E tutto questo non solo è fonte di ispirazione, ma anche l’oggetto di un lavoro scrupoloso: tutto viene accuratamente disposto in ceste e aspetta solo il momento di trasformarsi in una vera e propria delizia per chi lo indosserà!


Nonostante l’aria bohemien della zona e la natura creativa di Paola, infatti, un ordine perfetto regna nella sua bottega: accanto alle macchine moderne per la produzione di gioielli, ci sono vecchi tavoli di legno, cuscini di seta, e una massiccia cassettiera “della nonna”; si sente il profumo del tè alle erbe e dell’olio essenziale selezionato accuratamente. Qui uno verrebbe volentieri a parlare di arte, ecologia, teatro con la padrona di casa. Dopo tutto, i suoi 20 anni di esperienza come art director in importanti agenzie di pubblicità si notano: Paola è abituata a leggere, andare al cinema, visitare mostre e musei… e trova ispirazione in tutto ciò che la circonda: da un articolo di giornale alla foto di una rivista di moda, da una foglia d’autunno all’ultimo film che ha visto e, naturalmente, dai suoi viaggi.

Dall’Australia, per esempio, ha portato l’idea di creare dei medaglioni in “orotrasparente” dove conservare i semi delle piante in via di estinzione, accuratamente avvolti in un bozzolo di lattice naturale.


Tuttavia, gli interessi di Paola vanno ben oltre le attività di artista e designer. Infatti trova anche il tempo per organizzare dei laboratori sulla creazione di gioielli originali.

Così, se vi capita di essere a Milano e avete voglia di conoscere la vera artigianalità italiana che ha reso il made in Italy famoso in tutto il mondo, siete i benvenuti da Paola. Visitate il suo atelier per vedere come trasforma i pezzi di vecchi computer in bracciali originali che ogni fashion victim vi invidierà! Nessuno, neppure le più famose IT-girl dalle pagine di riviste di moda, potrà vantare una cosa del genere. Basta solo non dimenticarsi di sentire Paola per organizzare in tempo un incontro con lei: ha letteralmente tutto pianificato con settimane di anticipo!