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Sono Marta Cucchia, designer e tessitrice. Nel mio atelier museo di tessitura esprimo la mia creatività attraverso la realizzazione di tessuti per l’arredamento, progettando nuove soluzioni e interpretando in chiave moderna l’antica tradizione tessile umbra.
La chiesa di San Francesco delle Donne, dove si trova il mio laboratorio, è un edificio sconsacrato che risale al 1200, e che ha vissuto molte vite diverse fino ad oggi, mantentendo però sempre un legame stretto con il femminile, fedele al suo nome.
Dal 1996 il laboratorio tessile Giuditta Brozzetti, la mia bisnonna fondatrice, ha sede in questo luogo magico, ed è uno degli ultimi atelier di tessitura a mano su telai a jacquard d’Italia. Per questo è diventato anche parte del sistema museale umbro, pur rimandendo uno spazio di lavoro e showroom.
Ho raccolto con passione il testimone delle donne imprenditrici della mia famiglia che si sono dedicate a recuperare e tramandare l’arte tessile medievale e rinascimentale perugina, diventando la prima tessitrice della famiglia. La storia inizia nel 1921, con l’intuizione di Giuditta che recuperò motivi e disegni tradizionali del territorio umbro e fondò il laboratorio-scuola artigianale per la produzione di tessuti artistici di alta qualità per l’arredo della casa.
Tecniche millenarie ed antiche fasi produttive vengono ancora oggi utilizzate per creare tessuti d’ispirazione storica incredibilmente attuali. La nostra produzione Sono Marta Cucchia designer e tessitrice.
Utilizzando tecniche di tessitura millenarie mescolate alle conoscenze apprese nei miei studi design, mi diverto a realizzare nuove linee di tessuto eclettiche unendo combinazioni stilistiche e cromatiche inedite.
La chiesa di San Francesco delle Donne è oggi un edificio sconsacrato ma nel 1200 fu la prima chiesa Francescana di Perugia. Nei secoli il suo nome, San Francesco delle Donne, è rimasto coerente: è stato inizialmente un convento femminile, poi una filanda che assumeva solo donne e oggi è il nostro laboratorio di tessitura a mano, condotto in linea femminile da quattro generazioni. Dal 1996 infatti il laboratorio di tessitura a mano Giuditta Brozzetti -la mia bisnonna fondatrice dell’atelier- ha sede in questi magnifici locali e oggi è uno degli ultimi luoghi di tessitura a mano l'Italia.
Nel 2004 l’Atelier è stato inserito nel sistema museale della Regione Umbria, diventando quindi anche un’attrazione turistica pur continuando l'attività produttiva.
Ci siamo sempre distinti per la fedeltà dei motivi decorativi ispirati alla tradizione tessile Umbra ma anche ad affreschi, antichi tessuti, dipinti.
Questa è la fase iniziale della lavorazione, la preparazione dell'ordito. Viene allestito utilizzando un macchinario modificato da Leonardo da Vinci, con una sistema che ha più di 500 anni. È una tecnica molto intricata è molto lunga, pensate che per montare un nuovo ordito nel nostro telaio più grande che ha 3600 fili ci vogliono 20 giorni di lavoro.
Per i nostri telai a jacquard, a brevetto Vincenzi del 1836, realizziamo manualmente le schede che non sono altro che il sistema binario da cui risulta il disegno. Questa tecnica fu inventata nell'Ottocento, e in un certo senso fu il primo computer al mondo. Le schede in cartone vengono forate una ad una a mano, pensate che per fare un disegno alto 9 cm ci vogliono 200 schede, ciò significa che ci vogliono tre mesi di lavoro solo per preparare un nuovo disegno.
Credo che sia molto importante conoscere l'arte della tessitura perché ci si apre a un mondo ormai sconosciuto di gesti, di ricordi, di parole tramandate ma anche perché è molto legato a qualunque cultura, a qualunque regione italiana, anche solo nei modi di dire.
Per esempio fare la spola, tutti i nodi vengono al pettine, la trama di un film, il filo conduttore sono tutte espressioni figurate che si rifanno al mondo della tessitura: c'è tanto da imparare e tanto da scoprire.
LA STORIA |
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Sono Marta Cucchia, designer e tessitrice. Nel mio atelier museo di tessitura esprimo la mia creatività attraverso la realizzazione di tessuti per l’arredamento, progettando nuove soluzioni e interpretando in chiave moderna l’antica tradizione tessile umbra. La chiesa di San Francesco delle Donne, dove si trova il mio laboratorio, è un edificio sconsacrato che risale al 1200, e che ha vissuto molte vite diverse fino ad oggi, mantentendo però sempre un legame stretto con il femminile, fedele al suo nome. Dal 1996 il laboratorio tessile Giuditta Brozzetti, la mia bisnonna fondatrice, ha sede in questo luogo magico, ed è uno degli ultimi atelier di tessitura a mano su telai a jacquard d’Italia. Per questo è diventato anche parte del sistema museale umbro, pur rimandendo uno spazio di lavoro e showroom. Ho raccolto con passione il testimone delle donne imprenditrici della mia famiglia che si sono dedicate a recuperare e tramandare l’arte tessile medievale e rinascimentale perugina, diventando la prima tessitrice della famiglia. La storia inizia nel 1921, con l’intuizione di Giuditta che recuperò motivi e disegni tradizionali del territorio umbro e fondò il laboratorio-scuola artigianale per la produzione di tessuti artistici di alta qualità per l’arredo della casa. Tecniche millenarie ed antiche fasi produttive vengono ancora oggi utilizzate per creare tessuti d’ispirazione storica incredibilmente attuali. La nostra produzione Sono Marta Cucchia designer e tessitrice. Utilizzando tecniche di tessitura millenarie mescolate alle conoscenze apprese nei miei studi design, mi diverto a realizzare nuove linee di tessuto eclettiche unendo combinazioni stilistiche e cromatiche inedite. La chiesa di San Francesco delle Donne è oggi un edificio sconsacrato ma nel 1200 fu la prima chiesa Francescana di Perugia. Nei secoli il suo nome, San Francesco delle Donne, è rimasto coerente: è stato inizialmente un convento femminile, poi una filanda che assumeva solo donne e oggi è il nostro laboratorio di tessitura a mano, condotto in linea femminile da quattro generazioni. Dal 1996 infatti il laboratorio di tessitura a mano Giuditta Brozzetti -la mia bisnonna fondatrice dell’atelier- ha sede in questi magnifici locali e oggi è uno degli ultimi luoghi di tessitura a mano l'Italia. Nel 2004 l’Atelier è stato inserito nel sistema museale della Regione Umbria, diventando quindi anche un’attrazione turistica pur continuando l'attività produttiva. Ci siamo sempre distinti per la fedeltà dei motivi decorativi ispirati alla tradizione tessile Umbra ma anche ad affreschi, antichi tessuti, dipinti. Questa è la fase iniziale della lavorazione, la preparazione dell'ordito. Viene allestito utilizzando un macchinario modificato da Leonardo da Vinci, con una sistema che ha più di 500 anni. È una tecnica molto intricata è molto lunga, pensate che per montare un nuovo ordito nel nostro telaio più grande che ha 3600 fili ci vogliono 20 giorni di lavoro. Per i nostri telai a jacquard, a brevetto Vincenzi del 1836, realizziamo manualmente le schede che non sono altro che il sistema binario da cui risulta il disegno. Questa tecnica fu inventata nell'Ottocento, e in un certo senso fu il primo computer al mondo. Le schede in cartone vengono forate una ad una a mano, pensate che per fare un disegno alto 9 cm ci vogliono 200 schede, ciò significa che ci vogliono tre mesi di lavoro solo per preparare un nuovo disegno. Credo che sia molto importante conoscere l'arte della tessitura perché ci si apre a un mondo ormai sconosciuto di gesti, di ricordi, di parole tramandate ma anche perché è molto legato a qualunque cultura, a qualunque regione italiana, anche solo nei modi di dire. Per esempio fare la spola, tutti i nodi vengono al pettine, la trama di un film, il filo conduttore sono tutte espressioni figurate che si rifanno al mondo della tessitura: c'è tanto da imparare e tanto da scoprire. | |
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